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"noi non siamo ciò che possediamo,
ma ciò che rappresentiamo per gli altri."

Le storie

Fernando

Oggi al Centro di Ascolto dove avevo già incontrato Salvatore ed Irene, ho incontrato Fernando

Fernando ha 32 anni, sua moglie 25 e vengono dallo Sri Lanka. E’ arrivato in Italia nel 2005 ma sino al 2008 non era riuscito a trovare un’occupazione stabile, riducendosi a fare dei lavoretti saltuari

Finalmente, nel 2008, l’assunzione come cuoco in un ristorante del quartiere dove vive a Milano gli aveva dato la necessaria tranquillità per far venire sua moglie in Italia e pensare ad una famiglia. Il mese scorso è nata la loro bambina, voluta in un momento in cui Fernando non aveva preoccupazioni per il proprio lavoro

Circa sei mesi fa però, il ristorante dove lavorava da quasi 5 anni ha ceduto sotto il peso di una crisi che  ben conosciamo ed ha chiuso licenziando sia lui che il resto del personale

Da allora Fernando e la sua famiglia non hanno avuto più un reddito e sono sopravvissuti, è proprio il caso di dirlo, grazie a 2 pacchi viveri al mese della Caritas. Inoltre, non potendo ovviamente pagare l’affitto di casa, il proprietario ha già avviato le procedure per ottenere uno sfratto esecutivo

Quando ho parlato con loro mi sono sembrati totalmente spaesati ed inconsapevoli rispetto ad una crisi che crea ogni giorno decine di storie come la loro

Ho fatto in modo che Fernando possa saldare immediatamente i debiti per gli affitti arretrati per scongiurare uno sfratto e da questo mese riceverà un sostegno mensile per i prossimi 12 mesi in grado di garantire il mantenimento della sua famiglia

Ho anche proposto, come in altri casi, alla responsabile del Centro di Ascolto di individuare dei ristoratori disponibili ad assumerlo con la formula della borsa lavoro : in pratica, il contributo mensile della Fondazione verrà corrisposto al datore dei lavoro che lo assumerà con un contratto di 12 mesi e questi lo girerà a Fernando sotto forma di stipendio

Questo garantirà a Fernando oltre alla sopravvivenza anche di salvaguardare la propria dignità