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ma ciò che rappresentiamo per gli altri."

Le storie

Maristela

Oggi al Centro di ascolto ho conosciuto Maristela che ha 32 anni e viene dal Salvador

Alcuni anni fa ha perso suo marito ed è rimasta con una bambina che oggi ha 11 anni

In Salvador suo padre aveva un’attività artigianale per la quale aveva contratto un prestito di poche migliaia di dollari con una banca locale, per il quale aveva ipotecato la loro casa. L’attività è poi andata male ed il padre ha avuto difficoltà crescenti ad onorare il debito con la banca

Maristela ha cosi deciso di venire in Italia con sua figlia a fine 2010 per lavorare qui qualche anno, il tempo sufficiente a mettere da parte il denaro necessario a rimborsare il prestito ed evitare la perdita della casa

I primi due anni ha trovato solo lavoro nero malpagato, non più di 600 euro al mese, ed è quindi stata costretta a separarsi da sua figlia, rimandandola in Salvador dai genitori, non essendo più in grado di mantenerla

Ad ottobre dello scorso anno, usufruendo di una delle sanatorie, è riuscita a presentare domanda di permesso di soggiorno per regolarizzare la propria posizione ed è tuttora in attesa del permesso definitivo

Il mese scorso però ha avuto un malore ed è stata ricoverata in ospedale dove le è stata riscontrata una grave patologia cardiaca per la quale ci sarebbe bisogno di un intervento in tempi rapidi. Per ora però l’ospedale non ha potuto fare nulla perché non avendo il permesso definitivo , Maristela non ha nemmeno la tessera sanitaria, indispensabile per poter effettuare l’intervento

Le sue condizioni di salute ora non le consentono di lavorare e quindi neanche di pagarsi un’abitazione : Maristela dorme per ora in un posto letto precario per il quale dovrebbe pagare 170 euro al mese, cifra di cui ovviamente non dispone, mentre per mangiare ritira i pacchi mensa al Centro

Ho proposto a Maristela di risolvere la sua situazione nel seguente modo : mi attiverò  per farle avere il prima possibile la tessera sanitaria e fare si che possa essere operata subito. Se dovesse tardare, ho pensato di rendermi garante nei confronti dell’ospedale per il pagamento in attesa del rimborso ASL

A breve dovrei inoltre riuscire a procurarle un appartamentino, grazie alla collaborazione con la Casa della Carità, nel quale mandarla a stare ora e che le servirà anche per la convalescenza successiva all’intervento. Procurarle poi una persona che la assista a casa nelle settimane successive non dovrebbe essere un problema, potendo contare su diverse persone che ho aiutato in passato nel Centro di ascolto e che sono sempre disponibili a “restituire” qualcosa di quello che hanno ricevuto. Nel frattempo le fornirò ovviamente un sostegno al reddito e, quando sarà guarita, nel giro di qualche mese, la rimanderò in Salvador col denaro necessario ad estinguere il debito sulla casa ed a fare fronte alle necessità dei primi mesi

In ogni caso, ricongiunta con sua figlia e con i suoi genitori, avendo potuto mantenere la casa, potrò ricominciare una vita senz’altro migliore di quella che fa oggi